Parrocchia San Giovanni Battista - Asso

 

Chiesa del Santo Crocifisso

 

Cara agli assesi che comunemente la chiamano “chiesa piccola” o “gésa pinìna”, fu costruita nello spazio di dieci anni – dal 1766 al 1776 – per conservarvi l’artistico Crocifisso ligneo venerato in tutta la Vallassina per le sue facoltà taumaturgiche.

Sorge, in gran parte, sull’area occupata un tempo dalla Battesimale antica. All’entrata – nei riquadri laterali del portichetto – ci sono degli affreschi con allusioni alla zona cimiteriale un tempo vicina alla chiesa. Entrando, subito a sinistra, troviamo una nicchia dedicata a San Giuseppe.

L’altare laterale, al centro della parete a sinistra, è quello di S. Anna. Il dipinto a olio su tela raffigurante la Madonna che presenta Gesù Bambino alla nonna S. Anna, mentre accanto si intravedono S. Giuseppe e S. Gioachino, è attribuito al pittore Giovanni Stefano Danesi detto Montalto. Uno stemma reca l’indicazione: anno 1678.

Sempre nell’altare laterale vediamo la statua di S. Luigi Gonzaga (del 1896) che ricorda anche il Consorzio di San Luigi al quale – specialmente nella prima metà del secolo scorso – aderivano numerosissimi ragazzi che partecipavano alle funzioni vestendo l’abito dei “Luigini”, caratteristico per la cotta bianca e la mantellina azzurra con distintivo. All’altro lato: la statua di San Giovanni Bosco che fu donata dalla famiglia Crippa in memoria del loro congiunto Padre Giovanni Crippa: il missionario salesiano, assese, che operò per lunghi anni in Brasile e là morì, ottantenne, nel 1941.

Procedendo, sempre a sinistra, si entra nello spazio accanto all’altare maggiore dove si nota la statua raffigurante l’Ecce Homo. Vari decenni fa le pareti di questo vano erano tappezzate di “ex-voto” per grazia ricevuta.

Il “nuovo” altare è stato realizzato su progetto dell’Ing. Costantino Verza, datato Canzo, 1826. Successive modifiche furono proposte dal Prof. Amati. L’esecuzione dell’opera venne affidata all’abile “marmorino” Gerolamo Butti che la completò nel 1827. Nell’archivio parrocchiale esiste la dettagliata descrizione dell’artistico nuovo altare e dei diversi materiali usati per costruirlo.

Sull’altare ammiriamo soprattutto il “venerato sacro crocifisso miracoloso” e, accanto, le due statue di origine più recente (1827) che raffigurano: la Madonna Addolorata (oggetto di particolare devozione durante la Settimana Santa), e S. Giovanni Evangelista.

Ora procedendo lungo la parete laterale destra dove al centro, sopra l’altare, notiamo l’affresco che raffigura la “Sacra Famiglia in Egitto”. E’ la “Cristoforia” che la liturgia ambrosiana – fino alla riforma liturgica conciliare – celebrava il 7 gennaio. Seduto su un rudere che ricorda i monumenti egizi, vediamo S. Giuseppe con il Bambino in braccio e la Madonna accanto, mentre gli angeli porgono loro dei datteri.

Al lato sinistro dell’altare vi è la statua di San Francesco d’Assisi, con un crocifisso fra le mani. Si nota – sul paliotto dell’altare – l’emblema proprio dei francescani che raffigura “le braccia incrociate di Cristo e di Francesco con evidenziate le loro mani stigmatizzate”. Questo ci ricorda la presenza, in parrocchia, del Terz’Ordine Francescano e la devozione per ottenere l’indulgenza del Perdono d’Assisi.

Al lato destro, la statua di San Rocco (con ai piedi il cagnolino) è molto antica e subì diversi restauri. Essa si collega alla Compagnia dei Disciplini e di San Rocco che tanto contribuì alla costruzione della nuova chiesa del Santo Crocifisso.

Osserviamo ora, nell’interno così luminoso della chiesa, l’elegante ed armoniosa architettura. Le pareti sono come arabescate da allegorie e simboli della Passione (lance, lanterne, chiodi…). Poi alziamo lo sguardo alla volta per incontrare, nel mezzo, l’affresco che raffigura “l’Agnus Dei immolato sul trono”. E’ una scena desunta dall’ Apocalisse. L’adornano, sui quattro angoli della cupola, le figure dipinte dei profeti Ezechiele, Isaia, Geremia e Baruc.

 Sopra l’entrata notiamo l’ampia tribuna, o “matroneo”, che fu sede per molti anni di riunioni, istruzione catechistica e assemblee.

 

 

Anche le piccole tribune ai lati, verso l’altare, contribuiscono a rendere più arioso l’interno della chiesa. Le misure esterne della chiesa sono le seguenti: larghezza (alla facciata) 14 m; altezza (alla copertura) 18 m; lunghezza 30 m. La torre campanaria (di 4 per 4 m) è alta 31 m, e ha un concerto di tre campane (fa, si e do) realizzato nel 1908. La scala, nel campanile, è composta da 117 gradini in granito.